Renato Guttuso in mostra a Torino dal 7 febbraio al 3 giugno 2018

Mercoledì 07 febbraio 2018, presso la GAM – Galleria d’Arte Moderna, situata in Via Magenta, 31 a Torino, sarà inaugurata la mostra dedicata a Renato Guttuso, senz’altro una delle mostre più attese del 2018 e curata da Pier Giovanni Castagnoli. Il rapporto tra politica e cultura sarà il tema dell’esposizione all’occasione del centenario della Rivoluzione d’ottobre. Le opere dell’evento Renato Guttuso in mostra a Torino saranno esposte fino al 03 giugno 2018.

Nelle sale della GAM, il pubblico potrà scoprire una selezione di opere essenziali di Guttuso tra cui non possono mancare, la tela “Partigiana assassinata” del 1954 e la “Comizio di quartiere” del 1975. Le opere d’arte esposte, provenienti anche da collezioni private, esprimono temi tipici sviluppate dall’artista con grande libertà di fantasia e originalità.

Partigiano, antifascista, ben presto impegnato con i comunisti, la pittura di Renato trascende comunque le considerazioni politiche e un’identità siciliana che è l’opposto del regionalismo.

I dipinti di Renato Guttuso degli anni trenta e quaranta hanno come tematica la drammaticità dell’Human Condition come conseguenza della dittatura e della guerra. Tra le opere più importanti di tale periodo spiccano “Finestra” del 1947 e “Bottiglia e barattolo” del 1948.

Tra le sue realizzazioni della fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta segnaliamo i dipinti come “Teschio e cravatte, Bucranio, mandibola e pescecane” del 1984 e “Cimitero delle macchine” del 1978.

“La pittura è una lunga fatica di imitazione di ciò che si ama. ” amava ripetere il maestro. È quello ed altro che si potrà scoprire all’esposizione Renato Guttuso in mostra a Torino

Ma chi era Renato Guttuso?  

Renato Guttuso in mostra a Torino è una delle rare mostre antologiche dedicate a Renato Guttuso (1912-1987) in Piemonte. Figura di spicco del panorama artistico del XX secolo, Guttuso elabora, nei suoi dipinti, ispirazioni di matrice espressionista e suggestioni di arte popolare della sua terra, la Sicilia, alle quali devono essere aggiunti l’influenza del cubismo di Picasso, che conosce personalmente dal 1946.

Artista militante per eccellenza, Renato Guttuso esprime attraverso la sua opera la volontà di essere nel presente, di testimoniarlo attraverso un linguaggio efficace e immediato.

Nato a Bagheria, in Sicilia, Guttuso visse per oltre cinquanta anni a Roma. In contatto con molti artisti come Neruda, Manzu, Visconti e Pasolini, che ispirarono la sua opera. I suoi dipinti assumono intensi motivazioni sociali, politiche e religiose dei luoghi ben noti come il Colosseo, la Via Leonina, ecc.

Renato Guttuso ha iniziato a dipingere nel 1930 dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza. A Roma, Guttuso fu associato ai pittori della scuola romana, in particolare Mafai, Cagli e Ziveri. Si ispira alla pittura francese, quella di Van Gogh e Cezanne, e attinge alla corrente romantica e realistica del XIX secolo (Courbet, Daumier, Delacroix) i primi principi di una nuova arte, popolare e moderna. La struttura neo-cubista delle opere di questo periodo, durante la quale aderì al movimento milanese Corrente, fu accompagnata, dal 1938, da una violenta tendenza espressionista.

Nel 1950, Renato Guttuso ricevette, a Varsavia, il Premio della Pace e contemporaneamente la sua prima mostra personale a Londra ricevette un riconoscimento mondiale.

Dagli anni Sessanta, la figura femminile domina la sua pittura, come le famose “Donne stanze paesaggi oggetti” del 1967, e la serie di dipinti che rappresentano Marta Marzotto, che per molti anni fu la sua musa e il suo modello di predilezione.

Nel 1972 Guttuso fu insignito del Premio Lenin per la pace e membro onorario dell’Unione degli artisti.

Scompare a Roma il 18 gennaio 1987.

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